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Airone bianco maggiore
Egretta alba

Great Egret Taking to Flight

PARTICOLARI UTILI PER L’IDENTIFICAZIONE
Lunghezza dalla punta del becco alla coda 85 – 100 cm, apertura alare 1,3 – 1,7 m.
Ardeide di grandi dimensioni, aspetto slanciato, con collo molto lungo, sottile e angoloso (in proporzione ha collo e zampe più lunghi rispetto all’airone cenerino). Il piumaggio è candido. Il becco, giallo, può essere parzialmente pigmentato in nero sulla punta. Le zampe hanno colorazione bruno – verdastra, ma in abito nuziale assumono colore aranciato.
Portamento elegante, cadenzato. Volo sostenuto, ritmato, durante il quale il capo è portato ritratto tra le spalle, le zampe stese.
Maschi e femmine sono identici, anche l’immaturo ha la medesima colorazione. Nella stagione delle cove le scapolari formano quasi un mantello, leggero e cascante, sempre candido.

COMPORTAMENTO
L’airone bianco maggiore è un animale gregario. Nidifica in colonie, anche consistenti,  raramente assieme ad altri ardeidi. Comunemente in canneti.
I nidi, costruiti con vecchi steli di canne, sono spesso ravvicinati. Il lavoro di costruzione è avviato dal maschio con la realizzazione di una piattaforma, utilizzata per il corteggiamento.
Nell’anno compie una sola covata, di 3 – 5 uova, incubate per 25 – 26 giorni da entrambi i genitori. I piccoli sono autonomi verso le 6 settimane di età.
Caccia camminando lentamente in acque poco profonde. Si ciba di pesci, anfibi, piccoli mammiferi e invertebrati acquatici. Il maschio intraprende la costruzione del nido prima ancora della formazione della coppia. Questo comportamento si riscontra in poche specie di ardeidi in Europa.

HABITAT
Frequenta un’ampia varietà di zone umide: laghi e banchi sabbiosi dei fiumi, paludi aperte e ambiente vallivo. In inverno frequenta ambienti più asciutti, come pascoli e campi, o moderatamente umidi (risaie).
Nella salina di Comacchio è stanziale.

CURIOSITÀ
Per il suo piumaggio elegante e candido, questa specie ha sofferto molto per il prelievo venatorio, con perdita di decine di migliaia di esemplari (si stima che, alla fine dell’Ottocento, in un solo anno si siano uccisi 200.000 animali), soprattutto per compiacere il mondo della moda, in cui le piume di airone erano richiestissime.