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Rapaci

Il termine “rapace”, di etimologia latina, con il significato di “sottrarre con avidità, con forza”, indica l’insieme degli uccelli predatori diurni e notturni. Sebbene diverse specie di uccelli si possano definire predatrici, il termine rapace si applica solo a tre ordini di uccelli: Accipitriformes e Falconiformes, per quanto riguarda i rapaci diurni, e all’ordine degli Strigiformes, per i rapaci notturni.

Per quanto riguarda la struttura corporea di questi ordini di uccelli, esistono numerose differenze anche all’interno degli ordini stessi, non solo tra diurni e notturni. Sono tutti caratterizzati da un becco adunco, molto forte, adatto a lacerare la carne, artigli resistenti, con presa solida e artigli acuminati. La forma e la dimensione delle ali invece ha una alta variabilità, anche se generalmente sono visibili 10 primarie lunghe.

A differenza di altri uccelli predatori, i rapaci sono dotati di una vista estremamente sviluppata (la densità di coni presenti nella retina è la più alta tra tutti i vertebrati), che utilizzano per identificare e scovare le prede. Possiedo inoltre artigli molto potenti e sviluppati, di cui si servono, insieme al becco, ricurvo ed incredibilmente robusto, per catturare le prede. Il tipo di preda dipende dalle caratteristiche del rapace: gli Accipitriformes ad esempio, avendo dimensioni rilevanti e grande forza negli artigli, scelgono prede dalle dimensioni di un topo, fino ad arrivare a quelle di un piccolo camoscio, nel caso dell’Aquila reale. Mentre i Falconiformes, avendo dimensioni più ridotte e un volo più agile, riescono a catturare prede in volo. Gli Strigiformi, rapaci notturni, sono dotati anch’essi di una vista ben sviluppata e di forti artigli, ma sfruttano principalmente il loro straordinario senso dell’udito, che arriva a percepire i passi di un topo a parecchi metri di distanza.

Trovandosi ai vertici della “piramide alimentare” i rapaci, sia diurni che notturni, sono da considerarsi degli eccellenti indicatori ecologici, in grado di fornire informazioni precise e dettagliate sul la microfauna del territorio.

Nella Salina di Comacchio sono presenti esemplari di tutti e tre gli ordini.

Accipitriformes
È un ordine di uccelli al quale appartengono gran parte dei rapaci diurni, di dimensioni da medie a grandi. La forma delle ali è piuttosto variabile, distinguibile principalmente in base al tipo di caccia e ai territori frequentati.

All’interno della Salina di Comacchio sono avvistabili esemplari della famiglia degli Accipitridae:
Falco pecchiaiolo, Falco di palude, Albanella reale, Albanella minore, Sparviere e Poiana.

Falconiformes
Questo ordine, in passato facente parte degli Accipitriformes, oggi separato, comprende la famiglia dei Falconidae, che si differenziano dagli Accipitriformes per le dimensioni più ridotte e un volo molto agile. I Falconidae si differenziano anche per un utilizzo maggiore del becco nella caccia. Il loro becco, infatti, non solo è in proporzione più largo e più robusto di quello della maggior parte degli Accipitriformes, ma è caratterizzato da una dentellatura e da una sporgenza sul ramo superiore che si inserisce perfettamente in quello inferiore: il colpo di becco è solitamente mortale per la preda, in quanto mira alle vertebre del collo.

Nella Salina di Comacchio sono avvistabili alcuni esemplari: Gheppio, Smeriglio, Lodolaio, Falco pellegrino.